permaculture /recognizing nature’s resources

Many years ago i read a whole bunch of manuals on permaculture, living machines and other practices that recognized the wisdom in nature’s methods, it took me many years of observation and experimentation to understand and be able to share what it means to me to truly collaborate/live in a certain place with all of it’s natural resources, a mix and match of nutrient cycles where waste does not exist for waste/predation/control are conditionings of the human mind, in nature everything is a resource (to whom and where is a fundamental question where wo/man intervenes) and there is such a phenomenon called adequacy; to put it in terms of human activity you would not go to a car dealer if you’re looking to buy bread, you would not try to convince the car dealer to sell you bread because you need it, you go to a bakery where bread is made, it is natural.

the natural world (plants, animals, insects, the elements; water, wind, sun… etc) is a pure (without conditioning of the mind) manifestation of adequacy where wo/man may recognize his/her natural place in the dance/play of life, moment by moment.

this inquiry has taken me to intervene less and less, to recognize the resources already present, such as wild herbs, i am often in awe of the abundance and variety, i still sow and transplant species that me and my family are used to eating such as tomatoes, zucchine, eggplant, salad… etc perhaps with non invasive methods (i do mulching, composting and sowing) these species will do their cycle on the land and sooner or later come up on their own, i am most excited that perilla, calendula and recently salad are coming up on their own, how marvelous!

permacultura /il riconoscimento delle risorse della natura

tanti anni fa ho letto tanti manuali e scritti di permacultura, progettazione ecologica (living machines di john todd) e altre pratiche che riconoscevano la saggezza dei metodi della natura, ci sono voluti tanti anni di osservazione e sperimentazione per capire e condividere ciò che per me vuol dire collaborare/vivere in un determinato luogo con tutte le sue risorse naturali, un intreccio dei cicli dei nutrienti dove il rifiuto non esiste, il rifiuto/spreco/predazione/controllo sono condizionamenti della mente umana, in natura tutto é una risorsa (a chi e dove é una domanda fondamentale per l’uomo/donna che agisce) ed esiste un fenomeno chiamato adeguatezza; in termini di attività umana: non andresti da un rivenditore di auto se cerchi di comprare il pane, non cercheresti di convincere il rivenditore di auto di venderti il pane perché ti serve, vai dal panettiere che fa il pane, é naturale.

il mondo naturale (piante, animali, insetti, gli elementi; acqua, vento, sole… ecc) é una pura (senza condizionamento della mente) manifestazione dell’adeguatezza dove l’uomo/donna può riconoscere il suo posto naturale nella danza/gioco della vita, momento per momento.

questa indagine mi ha portato ad intervenire sempre meno, a riconoscere le risorse presenti come le erbe spontanee, sono speso meravigliata dall’ abbondanza e varietà, ancora semino e trapianto le specie che io le mia famiglia siamo abituati a mangiare come i pomodori, zucchine, melanzane, insalata… ecc magari con metodi non invasivi (pacciamatura, compost e semina) queste specie faranno il loro ciclo sul terreno e prima o poi verrano su da sole, sono molto felice che la perilla, calendula e di recente l’insalata sono venute da sole, che meraviglia!

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