sons & daughters / doing

there is a fundamental difference when doing is the natural consequence of the awareness/consciousness of the present moment being experienced by i, this implies the recognition of the form in which the i arises and the clarity of what pertains to it, all sense perceptions at play and their contemplation may naturally lead to the recognition of adequacy and therefore intent leading to action by the form in which the i in question arises; contemplation requires a pause in action, taking a moment to open up to all manifestation, this is necessary because action by nature requires attention on a single aspect, one may only do one thing at a time but if i is aware/rooted in being, the whole is never lost in the singular, but through the singular the whole is consciously acknowledged.
i take quite a few moments of pause during the day to contemplate especially when order is not clear or difficulty arises, aware of all sense perceptions, at some point something in particular may require immediate attention, i.e. tidying up before beginning a preparation that needs to be ready at a certain time; a natural order becomes clear, perhaps it may be useful here to discern between order and hierarchy which are two different things; hierarchy indicates the mis perception of subordination an order of importance; in reality there is only natural order, there is no subordination but a succession, the laws of life manifesting where certain circumstances/conditions are necessary for certain phenomena to appear, the perception of all things at play is equanimous; meaning the acknowledgment that all things are equally precious while aware of the order in which they appear.
natural order/laws are always at play whether i is conscious of them or not; if and when i is unaware/unconscious/ignores natural order, i is not acting in harmony with natural laws, difficulty arises from subtlest of ways to harsh suffering depending on the magnitude of the oversight, the depth in which the i is rooted at that particular moment and what is needed for i to realize/acknowledge what is or come closer to it.

could one say the flower is more important than the fruit or leaves? is it simply that leaves are necessary for a plant to flower and flower necessary for fruits in that succession? each one precious and different in it’s function, natural elements are such wonderfully simple examples

figli/e /fare

c’è una differenza fondamentale quando il fare è la naturale conseguenza della consapevolezza/coscienza del momento presente sperimentato da io, questo implica il riconoscimento della forma in cui sorge l’io e la chiarezza di ciò che lo riguarda, tutte le percezioni sensoriali in gioco e la loro contemplazione possono portare naturalmente al riconoscimento dell’adeguatezza e quindi dell’intento che conduce all’azione della forma in cui sorge l’io in questione; la contemplazione richiede una pausa nell’azione, prendersi un momento per aprirsi a tutte le manifestazioni; questo è necessario perché l’azione per natura richiede attenzione su un singolo aspetto, si può fare solo una cosa alla volta ma se sono consapevole/radicato nell’essere, il tutto non si perde mai nel singolare, ma attraverso il singolare si riconosce consapevolmente il tutto. mi prendo parecchi momenti di pausa durante la giornata per contemplare sopratutto quando non c’e chiarezza o sorge qualche difficoltà, consapevole di tutte le percezioni sensoriali, ad un certo punto qualcosa in particolare può richiedere un’attenzione immediata, per esempio riordinare prima di iniziare una preparazione che deve essere pronta in un certo momento; diventa chiaro un ordine naturale, forse qui può essere utile discernere tra ordine e gerarchia che sono due cose diverse; gerarchia indica la percezione errata della subordinazione un ordine di importanza; nella realtà c’è solo ordine naturale, non c’è subordinazione ma successione, le leggi della vita manifeste dove certe circostanze/condizioni sono necessarie perché appaiano certi fenomeni, la percezione di tutte le cose in gioco è equanime; significa il riconoscimento che tutte le cose sono ugualmente preziose pur essendo consapevoli dell’ordine in cui appaiono. l’ordine/le leggi naturali sono sempre in gioco, che io ne sia consapevole o meno; se e quando, io è inconsapevole/ignora l’ordine naturale, non agisce in armonia con le leggi naturali la difficoltà sorge dai modi più sottili alla dura sofferenza a seconda della magnitudine della svista, la profondità in cui l’io è radicato in quel particolare momento e di cosa è necessario ad io per realizzare/riconoscere ciò che è o avvicinarsi.

si potrebbe dire che il fiore è piu importante del frutto o delle foglie? non è semplicemente che le foglie sono necessari perche la pianta fiorisca, ed il fiore necessario perche faccia i frutti in quella successione? ogni cosa è preziosa e diversa nella sua funzione, gli elementi naturali sono esempi meravigliosamente semplici.

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